La statua di Carlo Emanuele III
Nel mezzo del lungomare, circondata dal viavai dei passanti, si trova la statua di Carlo Emanuele III. L’opera fu voluta e realizzata a proprie spese dalla comunità, in memoria del Re di Sardegna che nel 1738 aveva permesso la colonizzazione dell’Isola di San Pietro e la nascita di Carloforte. Creata dall’artista genovese Bernardo Mantero, fu inaugurata il 16 luglio del 1786 e salutata dalla cittadinanza con tre giorni di festa. Due anni più tardi, il duca di San Pietro, don Alberto Genovese, fece aggiungere a quella di Carlo Emanuele III le figure inginocchiate di due schiavi, in memoria dell’intervento dello stesso re nella liberazione dei tabarchini. Altri cinque anni, e nel 1793, durante l’occupazione francese dell’isola, la statua si dovette nasconderla sotto la sabbia, in verità senza troppa cura: l’avambraccio destro del re, rimasto scoperto, si spezzò. All’amputazione dell’arto marmoreo si preferì non porre rimedio, quando il monumento ritrovò il proprio posto, e la menomazione di quello che i carlofortini chiamano affettuosamente Pittaneddu, fa bella mostra di sé a tutt’oggi, in ricordo dei fatti di allora.